Al di là della scuola "io so che ce la farà"...
Abbiamo ricevuto questa testimonianza che volentieri pubblichiamo.
Anjumol viene dall’India e ha 20
anni. Durante le vacanze estive tra la seconda e la terza media ha scritto
questo testo che riporto fedelmente.
Caro diario, i miei genitori vogliono decidere il mio futuro. In gennaio dovrò iscrivermi alla scuola superiore e già prevedo discussioni per il tipo di scuola. Io vorrei andare al liceo scientifico perché ci va la mia amica Chiara che è brava in matematica. Io non sono brava in matematica, ma ho deciso di impegnarmi in terza.I miei genitori dicono che non ce la farei perché non studio niente. Anche mia sorella alle medie aveva voti bassi.Nel 1990 non c’erano i giudizi, ma le lettere A, B, C, D, E.Sulla sua pagella c’erano molte D e molte E, così i professori hanno consigliato di mandarla alle professionali. I miei l’hanno iscritta all'Istituto d’Arte senza ascoltarli. Lei se l’è cavata discretamente: sa disegnare benissimo e tessere sul telaio. Poi ha fatto anche Scienze dell’educazione all'università. Io spero che anche a me succeda la stessa cosa e che mi possa appassionare agli argomenti, applicandomi volentieri nello studio.Mia mamma dice che dovrei scegliere la scuola giusta per diventare maestra di asilo nido perché mi piacciono tanto i neonati e i bambini piccoli.
Anjumol ha scelto di andare
all’Istituto Tecnico ad indirizzo biologico dove è stata bocciata due volte in
prima. La seconda volta aveva anche dovuto fare tre esami frequentando i corsi
di recupero estivi.
Anjumol non è mai stata docile o
accondiscendente, ma di fronte al secondo fallimento ha accettato di essere
iscritta all’Istituto Statale di
Istruzione Superiore ad indirizzo Socio Sanitario. Quando si è iscritta era
ancora possibile frequentare solo 3 anni e uscire con un diploma che
permettesse l’inserimento nel mondo del lavoro presso asili nido e case di
riposo.
Purtroppo Anjumol è stata
nuovamente bocciata altre due volte. Non è stata ammessa all’esame di terza
togliendole la possibilità di concludere un ciclo di studi necessario al suo
inserimento lavorativo.
Non ha voluto saperne di tornare
a scuola, né di frequentare altri corsi.
Io lo so che Anjumol non
studiava, ma chiedeva solo di andare a lavorare come inserviente in un asilo
nido.
Anjumol ha lavorato in un bar per
tutta l’estate con impegno, ma poi non serviva più e ha passato un periodo di
depressione in cui non usciva dal letto.
Lei è una ragazza molto
intelligente e io lo so che ce la farà a trovare il suo spazio nel mondo.
Maria