Giochiamo... con la scuola

Spesso, prima di arrivare a una filastrocca, riempio un quaderno intero di cose che io chiamo “esercizi”, scrivendo a ruota libera, lasciando che le parole si associno come vogliono, che le immagini giochino a loro piacere. Ci si accavallano spunti per racconti, commedie e romanzi che non scriverò mai. Io chiamo quelle cose, anche, “materia prima”. Scavo la materia prima e le metto da parte. Certe volte non ne viene fuori nulla. Altre volte una riga o una pagina diventano il principio di una favola, o di una filastrocca. Solo una minima parte della “materia prima” diventa... prodotto finito. I miei prodotti finiti - siano filastrocche o favole - amo considerarli come giocattoli. Un buon giocattolo ha un posto importante nella vita del bambino e della famiglia: mette in moto energie, fa lavorare, fa discutere, qualche volta fa anche pensare.
Credo che mai nessuno, prima di Rodari, avesse mai riconosciuto alla fantasia uno statuto paritario a quello della ragione, che la logica illuministica ha messo – a torto – avanti a tutto.
Gianni Rodari è convinto che "La fantasia fa parte di noi come la ragione: guardare dentro la fantasia è un modo come un altro per guardare dentro noi stessi.”
Nella "Grammatica della Fantasia" si rivolge a tutti coloro che "credono nella necessità che l'immaginazione abbia il suo posto nell'educazione, a chi ha fiducia nella creatività infantile". E invita non solo i bambini, ma anche noi adulti, a cimentarsi, a giocare con le parole, con le frasi fatte, con le metafore.
La creatività deve essere sempre coltivata. Ci siamo detti: perchè non giocare con la parola scuola per riscoprire tutte le sue potenzialità? Perchè non provate anche voi? Se volete mandate all'indirizzo mail: deremi47@gmail.com quello che siete riusciti a fare o se preferite potete inserire le risposte nei commenti. Se poi volete trovare altri esercizi da fare potete andare in questa pagina che vi suggerisce alcune idee.