C'era una volta una lepre e una tartaruga...

A scuola siamo sempre molto preoccupati di andare di fretta, di svolgere il programma, a vicenda ci chiediamo “dove sei arrivato?” e se qualcuno è più avanti di noi, velocizziamo il passo.
Non ci preoccupiamo, invece, che i bambini o i ragazzi hanno bisogno di tempi per assimilare, per trasformare quello che imparano perché diventi esperienza vera, hanno bisogno di chiedere e discutere quello che stanno facendo. I troppi stimoli rischiano di sovraccaricarli, di non aiutarli a riflettere, di dar loro una visione del sapere come accumulo di nozioni impilate una sull’altra senza relazione una con l’altra. La proposta didattica non è fatta solo di “cose” che gli offri, ma anche del modo con cui gliele offri. Al centro di ogni apprendimento c’è sempre la relazione con l’insegnante e il dialogo.

Noi insegnanti, a volte, perdiamo il senso di dove vogliamo arrivare, del percorso che vogliamo fare e non ci accorgiamo che trascuriamo, rischiando di perderli, ragazzi che con passo più lento ed attento potremmo recuperare.
Non sempre un bambino più lento è incapace o svogliato, ha semplicemente ritmi diversi, ogni bambino o ragazzo ha modalità di esplorazione differenti, non rispettandole si rischia di incidere sulla motivazione all’apprendimento.
Ci sono tartarughe e lepri, possiamo dire che un animale è meglio dell’altro? Noi dovremmo essere lì per gli uni e per gli altri.


A tutti auguriamo di poter godere di tempi più lenti e quindi più umani, che non sono un bene solo per i nostri studenti, ma anche per noi che vorremmo forse, almeno qualche volta. fermarci a contemplare la vita, semplicemente respirare.
Buon Natale di cuore a tutti
Costanza, Emilia e Maria