MANI

Ho disegnato la mia mano, la mia mano sinistra.
La mia mano sul foglio, la mia mano disegnata mi sembra normale, mi piace.
Mi piace perché è diversa da come la sento, la vivo, la tocco. La mia mano reale è fredda, tendente al blu, le dita un po’ storte, le unghie mangiate, rovinata dai geloni, trema.
La mia mano in carne ed ossa sono io. È la mia insicurezza, la mia timidezza di fondo.
Ma allora chi è quella mano buona, rimasta sul foglio, dai contorni fermi, dalla posa sicura, dai colori caldi?
Ricorda le cose belle che vivo: quando stringo la mano a un bambino e sento che si fida di me, prima di tutto.

Marta