C'è spazio a scuola per la riflessione?

 
C'è spazio a scuola per la riflessione? E' la scuola un luogo dove c'è la possibilità di mettersi a confronto con gli altri? Dove si possa parlare dei problemi che si incontrano nella relazione? O le riunioni sono diventate di fatto solo momenti in cui cimentarsi con pratiche burocratiche che di umano non hanno proprio nulla?
Non dovrebbe esistere uno spazio per noi insegnanti in cui poter pensare a cosa stiamo facendo, verso quale direzione stiamo andando, qual è il senso che vogliamo dare al nostro agire?
La scuola, la classe in cui trascorriamo molto del nostro tempo, sono mondi complessi in cui si intersecano problematiche e storie diverse. Sentirci in mezzo a tanta complessità, può far insorgere la paura di non essere adeguati, di non poter noi da soli affrontare tutte le difficoltà a cui ci espone la situazione. Ecco allora che spesso pensiamo che "non sia compito nostro" ciò che esula dall'apprendimento. Eppure, in questo caso, ci nascondiamo che l'apprendimento è strettamente legato alla sfera affettiva ed emotiva. Non può, quindi, esserci relazione educativa senza metterci in gioco anche su questo piano. Certo non è facile e questo è un dato di fatto, per questo sarebbe così importante un confronto costante in cui ognuno di noi abbia il coraggio della sincerità per mettere in campo i problemi che man mano emergono nei ragazzi, ma anche nella nostra relazione con loro. Il rischio è quello di rimuovere la complessità e cercare la comoda semplificazione che ci danno certe "ricette" costruite a bella posta.
Il non mettersi su questa strada, forse, è una delle cause che fanno sentire tanti insegnanti soli, sfiduciati o rinunciatatri.

Ci ha raccontato una giovane insegnante alle sue prime armi quanto sia stato difficile per lei affrontare il mondo della scuola sia perchè "precaria", sia perchè ha sentito nei colleghi più vecchi tanta disillusione, stanchezza e nessuna disponibilità a fermarsi un attimo in più.
A lei sarebbe servito moltissimo trovare un ambiente più accogliente e anche solo un insegnante che la guidasse nella sua nuova esperienza e soprattutto che le regalasse un po' di entusiasmo.
Ha capito che la spinta ad andare avanti avrebbe dovuta "trovarla da sola!"
Eppure nella scuola sarebbe necessario riflettere su ciò che si fa giorno dopo giorno. Esperienza è ciò che viene dopo l'agire, è ciò che la nostra mente rielabora, ma per poter rielaborare bisogna ripensare a cosa si è fatto, come, quando, a che effetti ha avuto e via dicendo.

Per riscoprire il valore della riflessione, bisogna ritrovare il piacere del pensiero lento e la capacità di prendersi cura di sè e dell'altro per essere poi figura di riferimento al fianco dei ragazzi, per aiutarli a crescere e diventare adulti migliori.


La fotografia dal film francese "Essere e avere"